“Chiesa in Rete 2.0”

“Chiesa in Rete 2.0” è il titolo del convegno nazionale promosso dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico della Cei che si terrà a Roma il 19 e 20 gennaio 2009.
“Si colloca in una fase di accresciuta consapevolezza di partecipazione ad un fenomeno ampio che offre nuove e diffuse possibilità di supportare l’azione pastorale e culturale delle diocesi – spiegano gli organizzatori -.
Il Convegno vuole contribuire a collocare più saldamente le iniziative diocesane in questo contesto generale, evidenziando anche il contributo della Cei in termini di piattaforme comuni, strumenti, servizi e competenze”.
Si aprirà con il saluto e l’introduzione di S.E.
Mons.
Mariano Crociata, Segretario Generale della Cei, di Don Domenico Pompili, Direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e del Dott.
Giovanni Silvestri, Responsabile del Servizio informatico della Cei.
Interverranno tra gli altri il Prof.
Adriano Fabris, Docente di filosofia morale all’Università di Pisa, il Prof.
Giuseppe Mazza, Docente di Teologia fondamentale e comunicazioni sociali della Pontificia Università Gregoriana, il Prof.
Stefano Martelli, Docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Bologna, il Prof.
Daniel Arasa, docente di struttura dell’informazione e comunicazione digitale della Pontificia università della Santa Croce.
Informazioni nel sito internet: www.chiesacattolica.it/chieseinrete

“Un anno con Paolo di Tarso”

Il Servizio Nazionale IRC offre agli Idr un sussidio per l’anno Paolino con alcuni percorsi di approfondimento a cura del bibblista don Cesare Bissoli.
L’approccio è di tipo culturale-scolastico: conoscere il cristianesimo a partire da testimoni autentici.
Il docente potrà liberamente utilizzare i materiali offerti declinandoli secondo il grado e tipo di scuola.
Schede didattiche per l’IRC

Chiesa e internet

VINCENZO GRIENTI, Chiesa e internet, Academia Universa Press, pp.
130, euro 16,50.
In quanto comunione, la Chiesa cattolica è comunicazione.
Non potrebbe essere altrimenti.
Il Dio dei cristiani è egli stesso comunicazione.
Nel suo lavoro di creazione comunica senza sosta e anche la redenzione, che avviene attraverso l’invio del Figlio incarnato, è in sé un atto comunicativo.
Il mistero trinitario di un unico Dio in tre persone è anch’esso intessuto di comunicazione, e l’intera storia della salvezza, imperniata sull’alleanza fra Dio e il suo popolo, è un continuo atto di comunicazione.
Occuparsi della comunicazione, per la Chiesa, vuol dire occuparsi di se stessa.
Di qui l’attenzione da sempre riservata agli strumenti del comunicare e la disponibilità ad utilizzarli, come dimostra oggi il fiorire di siti internet cattolici.
Proprio a Chiesa e internet (Academia Universa Press, pag.
130, euro 16,50) è dedicato il nuovo saggio di Vincenzo Grienti, già autore di numerosi studi su Chiesa e mass media e ora impegnato sul fronte dell’attuale rivoluzione comunicativa, frutto di tecnologie che si evolvono rapidamente e che, offrendo possibilità inedite di utilizzo, non solo influenzano il nostro modo di vivere ma danno origine a un nuovo modo di essere, tutto da esplorare.
Un aspetto centrale è la fine della tradizionale separazione tra produttori e recettori.
Oggi le funzioni si mescolano e la recezione passiva, pur continuando a esistere per ampie fasce della popolazione, si presenta sempre più come un residuo destinato a essere superato.
È la fine della mediazione (che mette in crisi, fra l’altro, il ruolo del giornalista) e l’inizio di una fase in cui per comunicare non è necessario ricavarsi spazi ed essere legittimati dal possesso, vero o presunto, di particolari competenze, ma basta accedere al campo libero della rete, dove ognuno può essere subito in linea e assumere tutti i ruoli.
La Chiesa è tra le realtà che si stanno dimostrando più reattive sia nel cogliere le nuove opportunità sia in quell’opera di vigilanza e di esercizio del senso critico che non può mai venir meno in chi, alla fine, ha a cuore non tanto la comunicazione in sé ma il destino del comunicatore.
Nel libro, Grienti ripercorre gli ultimi dieci anni del rapporto tra Chiesa e internet e aiuta, anche illustrando alcune iniziative, a far capire il senso dei numerosi documenti elaborati sia dal magistero pontificio sia dalle varie agenzie ecclesiali che operano nel settore.
Sullo sfondo, un senso di fiducia.
Perché, come ha scritto Benedetto XVI, lo sviluppo delle nuove tecnologie rappresenta «una grande risorsa per l’umanità» e «una grande opportunità per i credenti».
di Aldo Maria Valli in “Europa” del 7 luglio 2010